È già il dopo Brexit, le principali novità
“Possiamo lasciarci la Brexit alle spalle e guardare al futuro”, ha detto la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. A 47 anni dall’ammissione del Regno Unito alla Comunità Europea (1973), la Brexit è realtà.
Dal 23 marzo 2016, data del Referendum che ha visto vittorioso il partito conservatore dei Brexiteers, ci sono voluti più di quattro anni di trattative e negoziati per chiudere la partita. L’accordo sugli scambi e la cooperazione tra l’UE e il Regno Unito è avvenuto, in extremis, a una settimana dal termine del periodo di transizione durato 11 mesi; evitando il temuto no-deal che avrebbe avuto pesanti ripercussioni su entrambe le sponde della Manica.
Il risultato è una separazione amichevole, fatta di compromessi tra la salvaguardia degli interessi europei e la volontà del Regno Unito di una piena sovranità nazionale. L’accordo UE-UK è stato adottato provvisoriamente fino al 28 febbraio 2021; tuttavia il primo gennaio 2021 ha segnato l’inizio di grandi cambiamenti per l’Europa e per l’Italia.
Un accordo di libero scambio
Uscendo dal territorio doganale e dal mercato unico europeo, la libertà di movimento di persone, beni e servizi è limitata e sottoposta a ulteriori controlli e attività burocratiche.
Trasferirsi e viaggiare
Per quanto riguarda il turismo, si potrà viaggiare da e per il Regno Unito con il passaporto, per un periodo limitato di 90 giorni. Sarà necessario, invece, effettuare domanda per soggiornare o trasferirsi per periodi prolungati. I cittadini europei verranno valutati sulla base di un modello simil-australiano a punti, in cui maggior valore verrà accreditato alla conoscenza avanzata dell’inglese, all’occupazione stabile (meglio se dipendente da un datore britannico) e ai salari che superino le 25.600 sterline.
Studio e Lavoro
La richiesta del visto renderà l’ingresso nel Regno Unito maggiormente selettivo ed elitario – volontà da sempre espressa dal partito conservatore – rendendo la vita difficile alle migliaia di italiani che ogni anno si improvvisano camerieri per imparare la lingua. Altra nota negativa per il mondo accademico è l’uscita dal programma Erasmus+, che preclude la possibilità di frequentare prestigiose università, pagando una retta agevolata.
Economia e Made in Italy
Le due fazioni, capitanate da Michel Barnier per Bruxelles e David Frost per Londra, hanno cercato a lungo un equilibrio che garantisse il rispetto di consumatori e imprese. Il commercio bilaterale resiste: non ci saranno dazi e tariffe per l’export italiano, ma un marcato controllo doganale potrebbe portare ritardi e problemi all’approvvigionamento alimentare.
Accordo necessario, ma non esaustivo
Le 1246 pagine dell’accordo non sono bastate, tanti i dubbi e le questioni in sospeso. L’Unione Europea si è trovata, per la prima volta, a mettere un punto fermo a una lunga relazione. Tra le preoccupazioni principali, il rischio che la Brexit possa creare un precedente e alimentare sentimenti anti-europeisti in altri Paesi.