120 anni fa la morte di Giuseppe Verdi
Il 27 Gennaio di quest’anno sono stati celebrati i centoventi anni della morte del compositore lirico Giuseppe Verdi, nato a Busseto (PR) nel 1813 e considerato uno dei più grandi compositori italiani.
Vita e opere
Giuseppe Verdi si avvicinò giovanissimo alla musica suonando l’organo nella chiesa del suo paese natale. A soli 15 anni iniziò a comporre per la Filarmonica di Busseto. Desideroso di continuare i suoi studi musicali, inizialmente tentò di iscriversi al Conservatorio di Milano, dove però venne respinto a causa del superamento di limiti di età. Verdi non si diede per vinto e continuò gli studi fino a comporre la sua prima opera “Oberto, Conte di San Bonifacio” che nel 1839 debuttò con successo al Teatro alla Scala di Milano. Successivamente nel 1840 compose “Un giorno di Regno” che però al suo debutto non fu molto apprezzata. Dopo due anni di pausa compose il “Nabucco”, capolavoro che lo consacrò tra i geni della musica dell’ottocento. Tra il 1851 ed il 1853 compose le opere che compongono la cosiddetta “Trilogia popolare” ossia “Rigoletto, “il Trovatore e “La Traviata”. La sua ultima opera, composta nel 1893 quando era oramai ottantenne, fu “Falstaff”.
Per i suoi meriti artistici, Giuseppe Verdi ricevette la carica di senatore del Regno d’Italia.
Le Celebrazioni
Il 27 gennaio scorso, in occasione del centoventesimo anniversario della sua morte, la sua città natale ha organizzato il Giuseppe Verdi Festival, preceduto dalla deposizione di una corona ai piedi del suo monumento e conclusosi con un concerto a lui dedicato che è anche stato trasmesso in diretta su YouTube.
Quest’anno in occasione della ricorrenza, il tradizionale concerto di Capodanno che si svolge ogni anno nel Teatro La Fenice di Venezia ha incentrato il suo programma sulle opere del Maestro di Busseto. Nel programma sono state inserite le celeberrime arie “È strano!… È strano!… sempre libera d’oggio” da “La Traviata” e “La donna è mobile” dal “Rigoletto”. A conclusione del concerto sono inoltre stati eseguiti il coro beneaugurante “Va pensiero sull’Ali dorate” da “Nabucco” ed il brindisi “Libiam ne lieti calici” da “La Traviata”.
Curiosità
Durante il Risorgimento sui muri di molte città italiane apparve la scritta “Viva Verdi”. Se a prima vista essa poteva semplicemente essere interpretata come un apprezzamento verso le opere del compositore, in realtà voleva anche esprimere il sostegno a favore dell’unificazione italiana sotto la corona del re Vittorio Emanuele II, dove “Verdi” rappresentava appunto l’acronimo di “Vittorio Emanuele Re D’Italia”.