X contro Threads, i social rivali
L’imprenditore statunitense Elon Musk ha acquistato di recente la piattaforma Twitter, sviluppata da X Corp nel 2006, modificando il logo (abbandonando il famoso “uccellino blu”) e cambiando il nome in “X”.
“È importante per il futuro della civiltà avere una piazza digitale comune, dove un’ampia gamma di punti di vista può essere discussa in modo sano, senza ricorrere alla violenza”, ha affermato Musk.
Il social network Threads, lanciato da Meta-Facebook nel 2023 ed affiliato ad Instagram, è il suo nuovo diretto concorrente. Threads era stato reso accessibile a luglio negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri paesi. Il suo accesso era stato inizialmente bloccato nei paesi dell’UE a causa di complicazioni riguardanti le normative europee sulla privacy, poi risolte.
A differenza di Twitter/X, Threads permette di scrivere messaggi testuali più lunghi, fino a 500 caratteri (invece che 280). Oltre alle foto e ai video, consente la condivisione di messaggi vocali (proprio come quelli di WhatsApp). L’applicazione è collegata ad Instagram: per registrarsi, infatti, è necessario possedere un account.
Il vincitore
X ha perso oltre il 71,5% del suo valore da quando è stato acquistato da Elon Musk. Threads nel giro di qualche ora dal lancio (5 luglio 2023) ha accumulato 7 milioni di utenti e 30 milioni di download (battendo ChatGPT). Dopo appena un giorno ha raggiunto i 70 milioni di utenti registrati, 100 milioni dopo 10 giorni.
Tuttavia, il suo impatto non è stato uniforme: in molti paesi, come l’Iran, è stato infatti oscurato, nonostante i numerosi profili provenienti da quello Stato.
Le minacce
Lo stesso giorno del lancio di Threads, X ha minacciato di fare causa a Meta. In particolare, la lettera dello studio legale di X, con cui minaccia azioni legali, accusa Meta di aver utilizzato i segreti commerciali e intellettuali di Twitter. Il fatto sarebbe avvenuto in seguito al reclutamento di ex dipendenti di X: “Meta ha deliberatamente incaricato questi dipendenti di sviluppare, nel giro di pochi mesi, l’app Threads, con l’intento specifico di utilizzare i segreti commerciali di Twitter e altre proprietà intellettuali, in violazione sia della legge statale che federale, nonché degli obblighi in corso di tali dipendenti nei confronti di Twitter“, si legge nella lettera.
“Nessuno degli ingegneri è un ex dipendente di Twitter. Non esiste”: ha subito replicato il direttore della comunicazione di Meta in un post, senza commentare ulteriormente la lettera.
Ma la battaglia continua e la sfida sembra essere ancora aperta.