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Pronto per lo spazio il primo astronauta disabile

L’atleta paralimpico John McFall ha ricevuto dalla commissione medica dell’Agenzia Spaziale Europea l’autorizzazione ad andare nello spazio per partecipare a lunghe missioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

“La difficoltà principale che abbiamo dovuto affrontare non è stata di natura tecnica, ma riguarda la mentalità”, ha dichiarato Jerome Reinex, capo del progetto Fly! dell’Agenzia Spaziale Europea, aggiungendo che “Le persone hanno spesso dei preconcetti su ciò che una persona con disabilità può ottenere, e bisogna quindi spiegare e dimostrare le cose più e più volte”.

Cos’è lo studio Fly!?

Il progetto è nato nel 2020, con lo scopo di trovare persone con disabilità che non avessero nessuna limitazione nell’affrontare una missione spaziale. Tra i 12 astronauti reclutati, il candidato ideale è stato John McFall, atleta laureato in chirurgia ortopedica e con una protesi alla gamba destra.Per quasi due anni sono stati studiati tutti gli aspetti potenzialmente problematici della disabilità di McFall in un ambiente spaziale, e le possibili controindicazioni ad una sua partecipazione ad una missione sull’Iss.

Autorizzazione a partire

Lo studio si è concluso nel 2024 e non sono state trovate complicazioni che avrebbero potuto impedire la partecipazione nel programma spaziale. Attualmente il progetto si trova nella fase mission ready, in cui l’Agenzia Spaziale Europea sta organizzando i preparativi per il primo viaggio. L’obiettivo è far partire tutti gli astronauti prima del 2030.

Chi è John McFall?

L’inglese John McFall all’età di 19 anni rimase coinvolto in un incidente in moto nel quale perse la gamba destra.“ Ero in moto in Thailandia, andavo molto veloce, troppo. La colpa è stata mia, ho perso il controllo della moto e nella caduta mi sono provocato gravi ferite alla gamba, qualche giorno dopo hanno dovuto amputarla”, ha raccontato lo stesso McFall.

Nel 2008 ha vinto la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Pechino, arrivando terzo ai 100 metri, ed ora potrebbe essere la prima persona con un arto artificiale ad andare nello spazio. “Mi sento estremamente orgoglioso”, ha dichiarato McFall riguardo alla sua abilitazione tra le riserve degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea.

Inclusività nello spazio

John è da oggi certificato come astronauta in grado di volare in una missione di lunga durata e penso che questo sia un incredibile passo avanti nella nostra intenzione di ampliare l’accesso della società allo spazio”, sono state queste le parole di Daniel Neuenschawander, direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’ESA.

Neuenschawander ha infine aggiunto che “John è ora un astronauta come tutti gli altri ed è in attesa che gli venga assegnata una missione”.

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