Covid-19: il nuovo coronavirus
l termine “coronavirus” indica una famiglia di agenti patogeni molto noti per il loro provocare diversi tipi di malattie, dal comune raffreddore a malanni più gravi quali MERS e SARS.
Nello specifico il Nuovo coronavirus, che molto si sta diffondendo in Italia nell’ultimo periodo, rappresenta un ceppo inedito, mai identificato prima dall’uomo. Del SARS-COV-2 non si era a conoscenza prima che si manifestasse a Wuhan, Cina, nel dicembre scorso.
La denominata Covid-19 è quindi una malattia causata dal nuovo coronavirus, una patologia respiratoria che può essere trasmessa da un individuo all’altro tramite stretto contatto con un caso confermato, la cui condizione viene verificata tramite tampone faringeo. Il periodo di incubazione si protrae solitamente dai 2 agli 11 giorni, fino ad un massimo di 14. Sintomi più comuni sono febbre, stanchezza e tosse secca, ma nei casi più gravi l’infezione può causare polmonite, grave sindrome respiratoria, insufficienza renale e persino il decesso della persona colpita. Soggetti più a rischio sono le persone anziane presentanti patologie pregresse, le quali potrebbero aggravare le condizioni del paziente colpito da Covid-19.
Problematica importante della società contemporanea, e che ha toccato anche l’emergenza sanitaria attuale, è quella riguardante le “fake news”, condivise a mezzo “social”. Tra i tanti miti da sfatare vi è la credenza che il contagio possa avvenire da animali e/o alimenti, ipotesi esclusa dalla comunità scientifica, o altri casi quali, riporta La Stampa, la vitamina C dagli effetti miracolosi o il consiglio di bere bevande calde più volte al giorno. Parallelamente alle raccomandazioni più fantasiose, a viaggiare nelle chat di Whatsapp sono anche notizie senza alcun fondo di verità, come il caso di presunti ventenni intubati presso l’ospedale Niguarda di Milano o l’arrivo di migranti infettati dal virus presso il porto di Messina.
Per quanto concerne la situazione del contagio nel nostro Paese, si tratta di una escalation che non ci si sarebbe mai aspettati, tantomeno con queste tempistiche. Visitando il sito web del Ministero della Salute infatti, e nello specifico la sezione appositamente dedicata al Covid-19, è possibile constatare come il primo comunicato, rilasciato in data 21 gennaio 2020, reciti: “In Italia è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus […] Al momento WHO/OMS ed ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ritengono la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea moderata.” Da quel momento in poi si è sempre più puntati i riflettori su aeroporti, voli, scanner della temperatura predisposti al controllo di passeggeri, comunitari e non, provenienti da Wuhan. Nell’arco di meno di due mesi però, siamo arrivati alla situazione odierna, con l’intero territorio nazionale considerato “zona rossa” e che, riporta “La Repubblica”, ha ad oggi prodotto 37.860 persone risultate positive, mentre sono 4032 i deceduti e 5129 i casi di guarigione.
Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità hanno diffuso un decalogo chiaro da seguire per prevenire il contagio, regole estese a tutta la popolazione. Di fondamentale importanza dapprima il DPCM datato 8 marzo 2020, che raccomanda a persone anziane o persone affette da una o più patologie croniche di evitare di uscire dalle proprie abitazioni, o comunque di evitare luoghi affollati. A questo è seguito un ulteriore DPCM, dell’11 marzo successivo, che estende suddette raccomandazioni a tutti i cittadini italiani e la chiusura di tutte le attività commerciali, con la sola esclusione di quelle che distribuiscono beni di prima necessità.
Andrà tutto bene. È la frase che si sente di più in questi giorni. L’invito per tutti è quello di mettere fuori dalle proprie finestre e balconi, striscioni con disegnati arcobaleni colorati da bambini. C’è chi lo fa anche attraverso il web, postando sui vari social immagini di cuori, arcobaleni e segni di buon auspicio. Quello che stiamo vivendo, e che vivremo almeno fino al prossimo 3 aprile, è un momento molto difficile per tutti noi, un momento che lascerà un segno profondo nella storia contemporanea della nostra Nazione. Uscirne non sarà semplice, ma con il piccolo ma significativo contributo di ognuno di noi, il Covid-19 sarà ricordato come uno degli episodi in cui l’Italia, e non solo, avrà dimostrato di saper fare fronte comune, di saper lottare all’unisono contro un nemico invisibile, formidabile, ma battibile.
*Dati aggiornati al 20 marzo 2020