Attualità

Coronavirus al di fuori dell’Italia

Da diverso tempo ormai sentiamo parlare di Coronavirus. Di recente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia. Anche lo sport si ferma: sospese tutte le coppe di calcio, ciclismo, automobilismo. 

Ma vediamo come si è arrivato a questo punto. Il tutto è iniziato in Cina quando, già nel mese di dicembre, un medico cinese aveva avvertito della presenza di questo virus ma non è stato creduto anzi è stato isolato dal governo cinese, che si è ricreduto solo quando il virus si è propagato a Wuhan, capoluogo e città più popolosa della provincia di Hubei. Proprio questo medico è stato tra i primi a essere contagiato e a rimanerne vittima. La situazione a Wuhan e nelle altre città della provincia di Hubei si è aggravata costringendo le autorità a prendere provvedimenti drastici come la chiusura totale delle attività, popolazione chiusa in casa, disinfezione quotidiana di strade, metropolitane, pareti di edifici, tutto ciò che si trovava all’esterno delle case e delle attività. Un altro focolaio dell’infezione è stata la nave da crociera Diamond Princess con a bordo 3711 persone. La nave è stata messa in quarantena dal governo giapponese perché un passeggero, sbarcato il giorno prima a Hong Kong, è successivamente risultato positivo al coronavirus. Il mancato sbarco immediato delle persone a bordo ha fatto sì che il numero dei contagi salisse vertiginosamente fino a 705. Molti dei governi interessati, tra cui quello italiano, hanno mandato voli speciali per rimpatriare i propri cittadini presenti a bordo della nave. Proprio martedì hanno fatto ritorno anche gli ultimi sedici passeggeri della nave tra cui il comandante Gennaro Arma che alla domanda di alcuni giornalisti di varie testate “come si sente?” risponde <<Come mi sento? Stanchissimo. Ma fiero del mio equipaggio, fiero di come si è comportato con i 3700 passeggeri durante quei terribili giorni di quarantena cominciati il 4 febbraio, quando venne accertato il primo caso di coronavirus. Non mi sento un eroe. Sono una persona normale che ha fatto il suo dovere>>.

Vediamo ora la situazione nei dieci stati più colpiti dal virus: Cina, Italia, Iran, Corea del Sud, Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera e Regno Unito, facendo riferimento a un dettagliato resoconto pubblicato da “La Repubblica”, aggiornato alle 19 di mercoledì 18 marzo.

Cominciamo dalla Cina.

La Cina ha avuto 81.102 contagi, di cui 69.775 persone guarite e 3.241 vittime. Attualmente nella città di Wuhan, da dove tutto è incominciato, non si registrano nuovi casi interni, ma ve ne sono 139 di rientro da altri paesi. Sta crescendo la preoccupazione per una nuova ondata di contagi di ritorno, portata da persone che stanno tornando in Cina da altri paesi ora coinvolti nell’emergenza. Al secondo posto troviamo l’Italia, con 35.713 contagiati, 2.978 morti e 4.025 guariti. Al terzo posto l’Iran con, con 17.361 contagiati, 1.135 deceduti e 5.389 guariti; al quarto La Corea del Sud con 8.413 persone di cui 84 morti e 1.540 guariti. Qui, i casi purtroppo ritornano a salire, rompendo la serie di quattro giorni, in cui i casi erano sotto i cento. I dati aggiornati a mercoledì, successivi alla pubblicazione de La Repubblica, del Korea Centers forDisease Control and Prevention indicano anche ulteriori 7 decessi, portando il numero a 91 complessivi. Il 60 per cento dei contagi fa capo alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu. I timori di contagio sono ora legati a casi specifici come un call center di Seul e alcune chiese protestanti della provincia di Gyeonggi. Le zone più colpite restano quelle della città di Daegu e della provincia dello Gyeiogsang settentrionale, ma 12 degli ultimi 152 casi vengono segnalati nella capitale Seul. Complessivamente sono 407 i guariti per un totale di 1947. Al quinto la Spagna con 17.147 persone positive, di cui quasi la metà nella sola capitale iberica, Madrid, i morti sono 747 e i guariti 1.107. Al sesto la Francia con 7.661 contagiati, 148 deceduti e 12 guariti. Al settimo la Germania con 11.302, 27 deceduti e 86 guariti. All’ottavo gli Stati Uniti con 7.324 contagiati, 115 deceduti e 17 guariti. Al penultimo la Svizzera con 3.028 contagiati, 28 deceduti e 15 guariti. Ultimo ma non meno importante il Regno Unito con 2.642 contagiati, 72 morti e 67 guariti.

Altri paesi che hanno registrato casi, anche se in misura minore sono: Iraq, Bahrein, nel quale si doveva correre la gara inaugurale del Gran Premio di Formula 1 ma, dopo le proteste dei piloti, pronti a correre a passo d’uomo, è stata annullata, Kuwait, Emirati Arabi. Il Portogallo ha dichiarato lo stato di calamità anche se non è compreso nei primi dieci posti.

In questi giorni non solo quasi tutti gli stati hanno preso le misure di contenimento italiane riducendo drasticamente il numero delle persone per strada per tentare di rallentare il contagio, ma anche le autorità europee si stanno attivando per cercare di uniformare le decisioni prese dai singoli stati, come quella di chiudere le frontiere. Alcuni stati infatti hanno sospeso Schengen, ripristinando così i controlli alle frontiere: Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Francia, in particolare, fanno entrare solo i propri residenti. Vi è stata anche una chiusura delle frontiere esterne all’Unione Europea.

Il Regno Unito è ufficialmente fuori dall’Europa ma non dal coronavirus. Anche se il numero dei contagiati non è alto attualmente il governo britannico ha preso provvedimenti su coloro che entrano nel Regno Unito dall’Italia. Coloro che, anche in assenza di sintomi arriva da tutto il territorio italiano è tenuto a osservare un periodo di autoisolamento di 14 giorni, evitando contatti con altre persone. Chi ha sintomi anche lievi di tosse, raffreddore, febbre e problemi respiratori, e non provenga da prima del 9 marzo dalla Lombardia, dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, è tenuto a osservare un regime di auto isolamento e chiamare il 111 per le istruzioni successive.

Gli Stati Uniti, secondo quanto riportato dall’agenzia AdnKronos e riportato da Rainews, avrebbero avvertito il governo italiano su una possibile pandemia del coronavirus che in quel momento si stava sviluppando in Cina. Secondo quanto riportato “a lanciare l’accusa è il sito di Fox News, in un lungo articolo dedicato all’emergenza italiana, citando un “esperto di sicurezza che fa base a Roma” che ha chiesto di mantenere l’anonimato, perché “non autorizzato a parlare in pubblico” della questione. Secondo la fonte, riporta l’edizione on line di Fox News, emittente vicina alla Casa Bianca, “rapporti di intelligence allertarono il governo della potenziale pandemia pochi giorni dopo che questa si infiltrò in Cina alla fine dello scorso anno, ma passarono settimane prima che qualsiasi azione seria venne presa a Roma” secondo la fonte citata da Fox News, l’idea generale era “che era un problema cinese, che non sarebbe arrivato qui”.

Sempre negli Stati Uniti Trump chiede 800 miliardi al Congresso americano, camera che è saldamente in mano all’opposizione, di cui 500 miliardi per due tranche separate di pagamenti agli americani nelle prossime settimane ed altri 300 miliardi di dollari per aiutare le piccole e medie imprese a pagare gli stipendi. Ha ordinato inoltre la sospensione di tutti gli sfratti e dei pignoramenti legati ai mutui per la casa. Una nave ospedale è già pronta per andare a New York.

Ulteriori restrizioni saranno prese nei paesi europei e non in cui il problema è presente.

Il Giappone, a partire da giovedì 19 marzo, negherà l’accesso a chi proviene da 38 paesi inclusa l’Italia. Tutti i cittadini non giapponesi che provengano o siano transitati nei 14 giorni precedenti all’arrivo sul territorio giapponese nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige verranno respinti alla frontiera. Ciò non vale per coloro che, pur provenendo dalle regioni sopra citate, sia sposato con un cittadino giapponese, ma ne consentirà l’ingresso. Verranno effettuati dei test PCR per verificare se si è negativi al virus e un eventuale autoisolamento.

Il governo ha inoltre ampliato il numero dei paesi stranieri i cui cittadini saranno soggetti a un periodo di quarantena di 14 giorni, spiegando che le misure saranno operative da sabato 21 marzo, fino al termine di aprile e riguardano tra gli altri 26 paesi dell’Unione europea, La gran Bretagna e Monaco. Al pari di quanto avvenuto per i cittadini di Cina e Corea del Sud, saranno invalidati i visti d’ingresso già approvati per un totale di 38 nazioni e durante il periodo di isolamento alle persone verrà chiesto di non usare i servizi pubblici.

*Dati aggiornati al 20 marzo 2020

Barbara Navazza

Sono laureata in scienze della comunicazione indirizzo giornalismo e attualmente sono iscritta per secondo titolo a giurisprudenza sempre alla Lumsa. Ho molti interessi tra cui fotografia, viaggi, diritto, cronaca (a eccezione dei gossip)... ex volontaria di ambulanza pronta a ritornare

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