Addio a David Sassoli, il presidente gentiluomo
L’11 gennaio scorso David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, è scomparso prematuramente lasciando un vuoto improvviso e una traccia indelebile. Malato da tempo (un mieloma gli aveva abbassato le difese immunitarie) aveva gestito la malattia in maniera discreta e riservata senza rinunciare mai ai suoi incarichi.
Chi era
Giornalista affermato del TG1, di cui è stato anche vicedirettore(2006- 2009), Sassoli abbracciò la politica, nelle fila del Partito Democratico, che lo portò, come parlamentare europeo, a ricoprire la carica di Capo Delegazione PD (2009-2014), Vicepresidente del Parlamento Europeo (2014-2019) e infine Presidente del Parlamento Europeo (elezione nel 2019), il secondo italiano a ricoprire questo ruolo dopo Antonio Tajani di Forza Italia. Era un uomo che viveva con passione e impegno costante ed entusiasta ogni aspetto della vita: questo, oltre all’impegno politico, emergeva nell’amore per i suoi affetti più cari (lascia la moglie e due figli), nel tifoso appassionato della Fiorentina (era nato a Firenze nel 1956), nell’uomo privato che nella casa di campagna cercava la pace nelle buone letture, nella musica classica e nel giardinaggio
I suoi valori
Davide Sassoli ha rappresentato i valori dell’impegno appassionato, della dialettica trasparente, e del rispetto dei più deboli. Giornalista dai toni pacati, politico dai modi gentili ma decisi, uomo delle istituzioni ispirato da una profonda fede nei valori della chiesa cattolica. Profondo europeista “si è prodigato per il bene comune con rettitudine e generoso impegno – ha detto di lui il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – promuovendo con lucidità e passione una visione solidale della comunità europea e dedicandosi con particolare cura agli ultimi”.
Un uomo equilibrato, in cui la passione emergeva chiaramente nell’impegno civile e nella capacità di ascoltare, qualità che ha saputo dimostrare nella vita privata ma anche in quella pubblica, conquistando il rispetto dei colleghi del suo entourage politico ma anche dei suoi diretti avversari. Di lui Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha detto: “Era un uomo che ha lottato per la giustizia e la solidarietà e un buon amico”.
L’apertura verso il prossimo e verso i più deboli era frutto della sua formazione giovanile: in gioventù aveva seguito la tradizione del cattolicesimo democratico, entrando ne La Rosa Bianca, un’associazione di cultura politica che riuniva gruppi di giovani provenienti dall’associazionismo.
Il dopo
Adesso tocca al suo successore, Roberta Metsola, eletta presidente dell’Europarlamento al primo scrutinio con 458 voti. “Onorerò David Sassoli – ha detto – lui ha fatto la differenza e lasciato un segno”. La giovane maltese (43 anni), terza donna alla carica di Presidente europeo, si è impegnata nel discorso in memoria di Sassoli a proseguire il suo lavoro: “David voleva mettere tutti attorno allo stesso tavolo e con quell’impegno di fronte alle forze costruttive dell’Europa che io intendo realizzare questo mandato se mi darete la fiducia per essere vostro presidente“.