Nel Mediterraneo allarme plastica
L’Italia dice Stop alla plastica monouso, ma non basta. Nel Mar Mediterraneo superata la soglia massima tollerabile di inquinamento.
La direttiva UE
In Italia, dal 14 gennaio 2022 è in vigore il decreto legislativo n. 196/2021 in applicazione della direttiva UE 2019/904, nota come direttiva SUP (Single use plastic). Il provvedimento è stato redatto dall’Unione europea per ridurre il consumo di plastica monouso.
La direttiva ha l’obiettivo di limitare la dispersione delle materie plastiche nell’ambiente e negli oceani: non potranno più essere messi in commercio, se prodotti con plastica tradizionale, bastoncini cotonati, cannucce, bicchieri, palloncini e vaschette per il cibo.
Dal bando convalidato dal decreto legislativo n. 196/2021 sono esenti tutte le soluzioni alternative realizzate con materiali biodegradabili.
SOS Plastica
Nonostante le misure adottate a livello europeo per realizzare un’economia circolare della plastica, quest’ultima continua a minacciare i nostri oceani.
In particolare, nel Mar Mediterraneo si trova la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nei fondali di un habitat marino: 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato. Dati così alti comportano gravi rischi ecologici e se non si interverrà nell’immediato per ridurre la produzione e l’utilizzo della plastica a livello globale, verranno meno tutti gli sforzi protratti per salvaguardare la biodiversità.
L’appello del WWF
Il recente report del WWF, dal titolo “Inquinamento da plastica negli oceani. Impatti su specie, biodiversità ed ecosistemi marini”, analizza gli impatti che la plastica sta causando sulle specie e sugli ecosistemi marini nonché sui rischi ecologici futuri. “Agire a monte dell’inquinamento da plastica è molto più efficace che ripulire in seguito”, dichiara in una nota del WWF Eva Alessi, responsabile sostenibilità di WWF Italia.