Il Carbonara Day 2024
La “pasta alla carbonara” è un piatto tipico della cucina romana che quasi tutti abbiamo gustato almeno una volta nella vita. Per celebrare questo piatto, nel 2017, l’Unione Italiana Food e l’International Pasta Organization hanno istituito il Carbonara Day, che si è festeggiato il 6 aprile scorso. In occasione di questo evento si è celebrato uno dei piatti di pasta più amati, anche all’estero, che però è allo stesso tempo molto divisivo. Con le sue numerose interpretazioni, infatti, la carbonara suscita ancora oggi vivaci discussioni tra gli appassionati del buon cibo. Il Carbonara Day, ormai noto in tutto il mondo tanto quanto il piatto che celebra, è anche social: promosso con l’hashtag #CarbonaraDay, l’iniziativa incoraggia le persone a condividere sui social media le proprie versioni della carbonara.
Le origini della carbonara
Le origini della carbonara sono piuttosto incerte. Per alcuni la paternità della ricetta è da attribuire ai soldati americani, durante la Seconda Guerra Mondiale. In particolare, viene fatto il nome di Renato Gualandi, un giovane cuoco di Bologna, che avrebbe dato vita alla carbonara durante un incontro con alcuni ufficiali americani e britannici a Riccione, nel 1944. La sua ricetta avrebbe messo insieme gli ingredienti che venivano dati in dotazione ai soldati nella cosiddetta “Razione K”: bacon, crema di latte, formaggio e uova in polvere. Tuttavia questa storia rimane avvolta da un alone di mistero, poiché non esistono prove sicure a sostegno di questa versione. Per quanto riguarda il nome del piatto, si pensa che derivi dalla generosa spolverata di pepe con cui si condisce la pasta, il cui colore richiama quello del carbone.
La carbonara nella cultura pop
La carbonara fa il suo ingresso nella cultura popolare attraverso il cinema italiano degli anni ’50. Il nome del piatto viene infatti citato da Aldo Fabrizi (nei panni di Giovanni Marchetti) nel film “Cameriera bella presenza cercasi”, del 1951, durante un estemporaneo colloquio di lavoro sulla porta di casa con la cameriera Maria (Elsa Merlini). Pare poi che l’attore Oliver Hardy (in arte Ollio) nel 1950, a Roma per un viaggio pubblicitario, consumò una straordinaria quantità di spaghetti alla carbonara, e che Gregory Peck, durante la lavorazione di un film a Cinecittà nel 1952, si innamorò perdutamente di questo piatto. Fu così che la carbonara divenne presto un’icona della cucina italiana anche all’estero, conquistando palati di tutto il mondo.
Ma la definitiva consacrazione della pasta alla carbonara a “ricetta nazionale” si ebbe nel 1960, quando fu pubblicata nel libro “La grande cucina” del gastronomo Luigi Carnacina. Per la prima volta Carnacina introdusse definitivamente il guanciale di maiale (tralasciando la pancetta), e la panna, che uscirà dalla ricetta della carbonara alla fine degli anni ’80. Durante i suoi primi quarant’anni di vita, la carbonara è stata preparata con tanti ingredienti diversi, tra cui vino, aglio, prezzemolo, peperone e peperoncino. Molti di questi ingredienti verranno eliminati negli anni ’90, riducendosi ai tre ingredienti classici: uovo (preferibilmente il tuorlo), pecorino e guanciale, accompagnati da abbondante pepe.
Mantenere viva la cucina
Il Carbonara Day è stato istituito con l’intento di celebrare e promuovere la pasta alla carbonara, nella sua preparazione tradizionale, ma anche nelle sue varianti, spesso molto fantasiose, stimolando così il dibattito e l’interesse intorno a questa iconica ricetta.
Per gli amanti della carbonara, ecco il link per preparare un ottimo piatto di spaghetti alla carbonara: https://ricette.giallozafferano.it/Spaghetti-alla-Carbonara.html.