Case green: cosa sono e come devono essere
Il 14 marzo 2023 c’è stato il via libera da parte del Parlamento Europeo alla direttiva per le “case green”. Secondo la Commissione Europea, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra in Europa.
La direttiva ha l’obiettivo di ridurre le emissioni nel settore edilizio del 55% entro il 2030: un primo traguardo che consentirà in seguito di raggiungere le emissioni zero entro il 2050.
Cosa intendiamo per “case green”
È importante capire cosa vuole dire “case green” e quali siano i requisiti che deve avere un’abitazione ecosostenibile. In particolare, si tratta di edifici con un basso fabbisogno energetico, che viene soddisfatto da energia prodotta da fonti rinnovabili. È possibile costruire un nuovo edificio green adottando subito una serie di accorgimenti per il risparmio energetico, o riqualificando un edificio esistente attraverso una serie di interventi di efficienza energetica.
L’obiettivo è quello di offrire un benessere abitativo elevato con un impatto minimo sull’ambiente, ad esempio dotando l’immobile di un impianto fotovoltaico, di un isolamento termico dell’involucro, di un tetto verde o di un sistema per il recupero dell’acqua piovana.
Come devono essere le “case green”
La normativa europea sulle “case green” prevede l’obbligo per tutti gli edifici residenziali di raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Per gli edifici non residenziali e per quelli pubblici, invece, questi target dovranno essere raggiunti prima; quindi tutti gli edifici dovranno essere in classe energetica E entro il 2027 e in classe D entro il 2030. Tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.
Questa direttiva punta ad intervenire in modo prioritario sugli edifici più energivori, poiché, come ha dichiarato Kadri Simson, commissaria per l’Energia dell’Ue, “gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”.
Esistono alcuni edifici esclusi dai nuovi obblighi di efficienza energetica, tra cui i monumenti, gli edifici collocati in zone vincolate e protette, gli edifici tecnici, le chiese e i luoghi di culto. Gli stati membri possono inoltre decidere di escludere anche gli edifici residenziali usati meno di quattro mesi all’anno, oppure gli immobili il cui consumo energetico previsto sia inferiore al 25% rispetto al consumo che si avrebbe dall’uso dell’abitazione per l’intero anno (in pratica, le seconde case).