Caso Ferragni-Balocco, il day after della beneficenza
Lo scandalo del pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni potrebbe mettere in crisi il fenomeno di massa della beneficenza. Gli esperti del terzo settore sono preoccupati.
Tra scetticismo e ottimismo
“Il rischio è che i donatori perdano la fiducia in futuro”, teme Valentina Martano, responsabile raccolta fondi di Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism). I dati parlano chiaro: anche se le donazioni sono in ripresa rispetto alla frenata subita nel periodo della pandemia (12,8% nel 2022 rispetto al 12% del 2021), lo scetticismo potrebbe acuirsi a causa delle operazioni scorrette e poco trasparenti. Fiducioso è Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’oro: “Sono certo che il cittadino maturo non dubiti dell’affidabilità degli enti non profit, che hanno sempre agito chiaramente”.
Nei rapporti aziendali invece, secondo gli esperti, il caso Ferragni potrebbe dare l’avvio a un meccanismo virtuoso fatto di maggiore controllo sui rapporti e sulle partnership.
In arrivo una legge sulla trasparenza
Il caso della famosa influencer ha destato anche l’attenzione della politica e il governo ha messo a punto una proposta di legge, ora all’esame del Parlamento, per rendere obbligatorie alcune indicazioni che favoriscano la trasparenza nel settore e che impedisca le pratiche commerciali scorrette. Un primo intervento concreto è arrivato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom), che ha pubblicato una lista di regole a cui gli influencer devono attenersi, in primis quelli con almeno un milione di follower. Ne deriva il rispetto del diritto d’autore e della privacy, la tutela della persona e soprattutto dei minori.
La fiducia, elemento essenziale nelle donazioni
Nel cittadino l’atto della donazione si basa anche sulla fiducia. “Il donatore si deve sentire tutelato: se viene meno la fiducia finisce la relazione”, spiega Veronica Manna, corporate fundraiser e co-founder di Non Profit Factory. Tra la testa e il cuore è l’elemento emozionale quello che ha la meglio nello smuovere gli italiani. Per lo stesso motivo, dietro ad alcune modalità di beneficenza potrebbero celarsi pratiche opache che approfittano della vicinanza emotiva delle persone. Tra le operazioni a rischio trasparenza si collocano le attività dei banchetti e del crowdfunding. Necessario è che “la donazione sia tracciata e tracciabile, tutti gli altri metodi sono automaticamente poco trasparenti”, commenta l’avvocato Dimitri Gallorini di Arezzo. “La procedura è regolare ma anche qui è fondamentale la questione della fiducia e della relazione”, spiega Manna. A rischio sono anche le campagne di personal fundraising, cioè di persone che raccolgono i soldi per una causa.
Sofia Zuppa, Master in giornalismo della LUMSA