Attualità

Celebrata la giornata mondiale dei bloggers

Il 2 maggio è stata la Giornata mondiale dei bloggers, nota come World Bloggers’ Day. Nata per celebrare i protagonisti della trasformazione del mondo in cui ci informiamo, ci connettiamo e condividiamo le nostre idee, gli obiettivi della Giornata sono strettamente legati all’inalienabilità della libertà d’espressione.

Nascita della Giornata mondiale

Il World Bloggers’ Day è nato 14 anni fa, nel 2010, nelle Filippine (a Cepu), con lo scopo di collegare le comunità di bloggers presenti nel mondo, ma soprattutto per celebrare i bloggers perseguitati e uccisi per aver usato questo strumento per denunciare soprusi, ingiustizie e violenze.

Cos’è un blog?

Un blog non è semplicemente uno spazio per esprimersi online: è piuttosto la dimostrazione che si può avere uno spazio in cui poterle esprimere liberamente. 

Il primo blog apparve nel 1993 e fu creato da Tim Bernes Lee: il contenuto del blog era semplicemente una lista di link accompagnati da un commento. Nel 1996 Dave Winer pubblicò un blog chiamato “24 Hours of Democracy”, il cui obiettivo era quello di creare un punto d’incontro online per discutere anche sulla libertà di espressione nel web. Questa iniziativa riscosse un grande successo, portando così alla creazione di un’impresa per lo sviluppo di software per blog. 

La parola “weblog” è opera di Jorn Barger, che la utilizzò nel 1997 per definire la sua collezione di link. Nel 1999 il termine “weblog” venne modificato in “blog” da Peter Merholz, che lo utilizzò nel suo sito nell’espressione “we blog”, dando così origine al verbo “to blog” (cioè ‘scrivere un blog’), da cui sono derivati anche i vari blogger, bloggare blogosfera. Nello stesso anno furono inaugurati alcuni portali dedicati ai blog: Eatonweb Portal, Blogger, WordPress e Splinder.

La possibilità di esprimere le proprie opinioni e dire ciò che si vuole ha favorito anche una maggiore circolazione delle fake news. Per contrastare questo fenomeno, il governo italiano aveva presentato nel 2007 un disegno di legge sulla riforma dell’editoria, in cui veniva stabilito l’obbligo di registrazione di qualsiasi blog, ma non ha avuto seguito.  Con la conseguenza che, a differenza di quanto avviene per i giornali, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro di un articolo considerato diffamatorio pubblicato su un blog quando quest’ultimo non è stato registrato come testata giornalistica.

I bloggers

Spesso i bloggers che avevano maggiore pubblico si sono spostati sui social media per poter mantenere e alimentare la propria community; molti di loro sono dunque diventati influencer, ovvero figure professionali che si mantengono con il loro lavoro di creazione di contenuti e che stringono rapporti commerciali con aziende. 

Nonostante il successo dominante dei social, i blog avranno comunque un futuro (magari di nicchia), come spazi personali di narrazione e racconto di sé, o come spazi professionali dove posizionarsi nei confronti dei propri pubblici di riferimento. Rimarranno sicuramente anche i blog aziendali che, seppure in modo limitato, rappresentano interessanti sperimentazioni per la narrazione di marchi e di prodotti, accanto ai siti istituzionali e ai siti di e-commerce. 

Gabriella Villella Rodio

Studentessa di scienze della comunicazione con indirizzo giornalismo. Amante della cronaca nera, dei viaggi, della scoperta del mondo, del cinema e delle serie tv. In tutto ciò che faccio ci metto sempre il cuore.

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