Attualità

Chico Forti, da 24 anni in carcere in Usa, presto in Italia

Condanna all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, uomo d’affari ucciso sulla spiaggia di Miami nel febbraio del 1998, per l’ex campione di windsurf e produttore tv Enrico Forti, detto Chico. Sempre dichiaratosi innocente e vittima di un grande errore giudiziario, Chico sconta la sua pena da ormai 24 anni nel carcere di massima sicurezza in Florida, negli Stati Uniti d’America. Tuttavia lo scorso primo marzo è giunta da Washington la tanto attesa approvazione e firma dell’autorizzazione per il trasferimento in Italia del detenuto.

“Life without parole” era la formula dell’ergastolo di Chico, ovvero “senza possibilità di uscire per il resto dei suoi giorni” ma ora, a distanza di 24 anni, questa prospettiva viene ribaltata: il condannato, secondo l’autorità penitenziaria americana, ha tenuto un comportamento “irreprensibile” e, la legge italiana, dopo venti anni di reclusione, può prevedere semilibertà, domiciliari o libertà in determinate circostanze e condizioni.

La condanna all’ergastolo

Chico Forti è originario di Trento e, prima di diventare protagonista delle pagine di cronaca giudiziaria americana e italiana, è stato un campione di windsurf e un produttore televisivo. L’unione delle sue passioni lo porta a dedicarsi alla produzione di documentari sugli sport estremi e, grazie alla vittoria nel 1990 di una grande somma di denaro al quiz televisivo “Telemike” condotto da Mike Buongiorno, ha la possibilità di raggiungere gli Stati Uniti.

Tutto cambia qualche anno dopo il suo trasferimento negli States, quando Chico comincia ad intraprendere affari con la famiglia Pike, il padre Anthony e il figlio Dale. L’imprenditore trentino aveva infatti intenzione di acquistare il “Pikes Hotel” di Ibiza, locale molto popolare e popolato da celebrità negli anni ottanta. Poco prima dell’accordo ufficiale, però, Chico viene accusato dell’omicidio di Dale Pike, 42enne trovato morto il 16 febbraio 1998 in un boschetto vicino alla spiaggia di Sewer Beach, a Miami.

Dopo una lunga serie di processi, il 15 giugno del 2000, Chico Forti viene condannato all’ergastolo secondo la giustizia americana “contro ogni ragionevole dubbio” e senza possibilità di condizionale. Lui griderà sempre a gran voce la sua innocenza, tanto da far diventare il suo caso non solo una battaglia legale, ma anche mediatica.

Il trasferimento in Italia

Cosa succederà a Chico una volta tornato in Italia? La condanna americana come sarà gestita? 

Il processo per il ritorno di Chico Forti in Italia è nella sua fase cruciale dopo che, in seguito all’approvazione della Florida del trasferimento, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha avanzato la richiesta di riconoscimento della sentenza statunitense contro Forti alle autorità italiane.

Il Ministro ha inoltre inviato alla giustizia italiana documenti dal Dipartimento di Giustizia di Washington e ha fornito, allo stesso, informazioni sulla modalità di esecuzione della pena in Italia di Chico.

A decidere le sorti del condannato sarà la Corte d’Appello di Trento ma, una delle poche certezze, è che inizialmente continuerà a scontare la sua pena in carcere. Un carcere che però verrà vissuto senza l’amaro in bocca poiché, nonostante Chico non si riconosca colpevole del delitto, potrà stare vicino ai suoi cari: sua mamma di 96 anni che non vede dal lontano 2008, suo zio Gianni da sempre schierato in sua difesa e i suoi figli.

Ludovica Marcucci

Studentessa di giornalismo con passione per lo sport e la cronaca nera. Determinata e costante, amo viaggiare e raccontare le storie che più mi hanno colpita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *