Competenze giovanili, quali nuove opportunità?
Venerdì 15 Luglio sarà la giornata internazionale delle competenze giovanili, istituita per la prima volta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2014 con lo scopo di “celebrare l’importanza strategica di dotare i giovani di competenze per l’occupazione, il lavoro dignitoso e l’imprenditorialità”, come si legge nel sito ufficiale dell’ONU.
Quando si parla di competenze giovanili non si può ignorare la rapida crescita della tecnologia che permette ai ragazzi di acquisire nuove conoscenze e competenze e impatta fortemente il mercato del lavoro.
La situazione in Italia
Secondo il report dell’Osservatorio del mercato del lavoro CIDA il tasso di occupazione giovanile in Italia nel 2021 si attesta al 57,8%, un dato che presenta una crescita pari a più del 4% rispetto al 2020 e che raggiunge la percentuale più alta degli ultimi tre anni, superando di conseguenza quella del periodo pre-pandemico.
La tecnologia e i nuovi lavori
Negli ultimi anni la tecnologia ha avuto un ruolo importante nel mercato del lavoro, soprattutto riguardo le nuove generazioni e i giovani “nativi digitali”.
Infatti le conoscenze richieste alla generazione Z dal mercato del lavoro sono in continua evoluzione e spesso seguono la crescita esponenziale della tecnologia e i conseguenti cambiamenti sul mercato del lavoro.
Se da una lato è vero che la tecnologia tende a far scomparire alcuni lavori, dall’altro negli ultimi decenni ha contribuito a crearne di nuovi.
I nomadi digitali
Tra i tanti nuovi lavori spicca la figura del nomade digitale che cavalca l’onda della tecnologia e ne sfrutta a pieno i vantaggi. I nomadi digitali infatti sono dei liberi professionisti che si occupano di solito di lavori prettamente basati sul web e per i quali sono sufficienti un computer e una connessione internet come il web designer, il programmatore informatico, l’esperto di web marketing o il blogger.
Spesso il vantaggio dell’essere un nomade digitale risiede nel poter lavorare in qualsiasi parte del mondo senza doversi recare in ufficio e sfruttando il lavoro da remoto, ormai ben conosciuto e sperimentato a causa della pandemia.
In Italia, ed in tutto il mondo, si sono create delle vere e proprie comunità di nomadi digitali con l’obiettivo comune di sperimentare nuove culture e stili di vita più liberi, aumentando la felicità, il benessere e la produttività personale.
Secondo il rapporto sul nomadismo digitale in Italia oggi nel mondo sono presenti più di 35 milioni di nomadi digitali di diverse nazionalità, un numero che probabilmente è destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni.