L’incognita omicron e il ruolo economico dei vaccini
Passate le vacanze di Natale, il Covid si è ripresentato più contagioso che mai con una nuova variante, chiamata “omicron”, che segue e si appresta a sostituire la variante “delta”.
Accenni sulla nuova variante
I dati raccolti dall’OMS, commentati dal professor Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani, profilano uno scenario tutt’altro che apocalittico: infatti i sintomi riscontrati fino ad ora sono apparentemente lievi, tuttavia a destare preoccupazione é la contagiosità di questa nuova variante, che ha determinato una crescita vertiginosa dei casi, anche in Paesi in cui si registravano contagi minori.
Per fronteggiare un possibile innalzamento dei contagi, il Governo italiano ha reso obbligatoria la vaccinazione alla terza dose per alcune categorie lavorative, prorogando anche lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.
Risvolto economico della vaccinazione
La vaccinazione contribuisce alla sostenibilità del sistema sanitario, permettendo il controllo e il calo dei ricoveri ospedalieri, limitando l’impatto di questi ultimi sul sistema stesso, con una conseguente riduzione della spesa sanitaria.
Prendendo ad esempio la situazione in cui si trova ora l’Italia, dopo lo tsunami causato dal Covid, si assiste ad una progressiva crescita economica, crescita riportata dall’agenzia di rating Fitch: “High vaccination rates, high levels of private sector savings and use of EU funds will support growth dynamics”, che individua proprio negli alti tassi di vaccinazione (e nella vaccinazione obbligatoria di alcune categorie lavorative), nei risparmi del settore privato e nell’utilizzo dei fondi europei del “Next Generation EU”, l’aumento del PIL italiano.
Proprio per questo motivo, il nostro Paese è stato inserito nella categoria “BBB”. indicazione con cui si identificano quei paesi in cui il rischio di “default” ossia di incapacità patrimoniale, è basso. Nel report, vengono fatte stime che prevedono una crescita del PIL del +6,2% nel 2021 e del +4,1% nel 2022. Nel complesso, il bilancio dei rischi per l’economia, il settore privato e bancario, è notevolmente migliorato da quando, nel 2020 – al culmine dell’incertezza data dalla pandemia – FitchRatings aveva declassato l’Italia a “BBB-”.
L’andamento positivo è stato riscontrato anche dal settimanale londinese “The Economist”, che ha incoronato l’Italia come Paese dell’anno, sottolineando come l’alto tasso vaccinale italiano abbia garantito una ripresa rapida e superiore a Francia e Germania.
Rimangono le incognite della diffusione della nuova variante e di quanto essa potrà incidere sul sistema del Paese e soprattutto dell’incidenza della terza dose sui contagi, i cui effetti sul medio e lungo periodo sono ancora ignoti.