Cultura

Idealizzare, concetto positivo con rischio delusione

Idealizzare qualcuno significa esagerare le qualità positive di una persona, non considerando gli aspetti negativi, che, spesso, vengono completamente dimenticati; significa cioè rappresentare una persona non come è in realtà, ma secondo un modello di perfezione ideale. Ma idealizzare qualcuno può voler dire, anche, attribuirgli la capacità di modificare la realtà secondo la propria volontà.

Bisogna quindi tenere a mente che, a volte, idealizzare qualcuno può essere pericoloso, poiché chi idealizza si espone facilmente alla delusione quando l’altro idealizzato non è all’altezza delle sue aspettative (irrealistiche).

Perché idealizziamo

Il processo di idealizzazione, secondo la psicologa e psicoanalista Nancy McWilliams, nasce in età infantile: il bambino, dopo i diciotto mesi, concepisce i genitori come protettori dei suoi pericoli: “Un modo in cui i più piccoli si proteggono da paure soverchianti è credere nella sorveglianza di qualcuno, un’autorità benevola e onnipotente” (McWilliams, 2012, p. 135). Crescendo, l’opinione che abbiamo nei confronti dei nostri genitori cambia, maturando la consapevolezza che, anche loro, non sono perfetti: diventa quindi necessario eliminare il legame di dipendenza che ci ha accompagnato sino a quel momento.

Tuttavia, nonostante questo processo, l’impatto che il meccanismo di idealizzazione ha sin dai primi anni della nostra vita è notevole: rimane in noi una naturale tendenza a idealizzare il prossimo, in particolare qualcuno con cui instauriamo un forte legame emotivo.

Rischi dell’idealizzare

Il problema nasce quando non siamo capaci di razionalizzare abbastanza l’idea dell’altro, quando non siamo in grado di distinguere l’immagine desiderata nella nostra testa dalla realtà. Si corre così il rischio di affezionarsi a un ideale di perfezione che non esiste e di inseguirlo per tutta la vita: “l’esser posti su un piedistallo è soltanto il passo che precede l’essere buttati giù” (McWilliams, 2012, p. 136). 

Perché e in quali casi è dannoso idealizzare

Le ragioni che determinano uno sviluppo eccessivo e dannoso di questa tendenza sono varie. Innanzitutto, avere una bassa autostima: una scarsa considerazione di sé e delle proprie capacità porta facilmente a pensare che le persone che ci circondano siano migliori di noi, tanto da essere perfette. Una bassa autostima può derivare anche dalla convinzione di poter realmente raggiungere la perfezione, caratteristica tipica delle personalità narcisistiche, per le quali o esiste la perfezione, o niente.

I social network sembrano complicare il quadro, poiché incentivano una visione bella e “pulita” della realtà, in cui vale solo chi ha successo: la popolarità o il rispetto di certi canoni estetici rappresentano quindi l’unico metro di giudizio. In altri casi ancora idealizzare può servire per nascondere le nostre debolezze e mantenere un distacco dall’altro. Oppure idealizziamo quando vogliamo identificarci o appartenere a qualcuno che ha le nostre stesse convinzioni: chi la pensa come noi ha meno difetti.

Fonti: “La diagnosi psicoanalitica” di Nancy McWilliams, https://psychology-spot.com/how-to-stop-idealizing-someone-person/, https://psychology-spot.com/how-to-stop-idealizing-someone-person/ Kristalyn Salters, 2023, https://www.verywellmind.com/devaluation-and-idealization-in-bpd-425291

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