Il calcio femminile diventa professionistico
“Dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile, siamo la prima federazione in Italia ad avviare e ad attuare questo percorso” . Con queste parole lo scorso 26 aprile il presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) Gabriele Gravina ha annunciato le modifiche normative e il passaggio al professionismo per la Serie A femminile a partire dalla prossima stagione.
Come nasce
La riforma proposta già nel 2021, è stato il risultato di anni di crescita, ma soprattutto investimenti che dal 2015 fino a oggi hanno portato il calcio femminile sotto i riflettori. A contribuire al successo sono stati anche gli ottimi risultati ottenuti sul campo, tra questi il mondiale del 2019 in Francia, nel quale le azzurre sono arrivate ai quarti di finale. Grazie a questa impresa nel territorio francese, il calcio femminile ha avuto in questi anni un’esposizione mediatica mai vista prima e questo ha portato al tesseramento di quasi il 50% in più di calciatrici rispetto agli anni passati. Dopo un lungo e prezioso lavoro fatto con la Divisione calcio femminile, le società, gli uffici federali e tutte le componenti, dunque, tra breve il calcio femminile non sarà più solo dilettantistico.
Cosa cambia
Dal 1 luglio la stagione 2022/2023 vedrà sfidarsi 10 squadre anziché 12. Si affronteranno tutte in 9 partite di andata e ritorno per un totale di 18. Le prime 5 classificate accedono alla Poule Scudetto (la prima vince il campionato, e insieme alla seconda si qualifica per la Champions); le ultime 5 fanno ingresso nella Poule Retrocessione (l’ultima retrocede, la penultima gioca i playout con la seconda di serie B).
Ma la lotta del mondo sportivo femminile non è solo una questione di sport, ma di tutela del lavoro: infatti, a cambiare non saranno solo le modalità di gioco. I club dovranno fare dalla prossima stagione un contratto professionistico che riconosca alle giocatrici contributi previdenziali e per il fondo di fine carriera. Il salario minimo è fissato a 26 mila euro lordi all’anno, cifre attualmente usate per la Serie C maschile. E a cambiare saranno anche le tutele in caso di maternità, assistenza e previdenza.
Altri sport
La Federcalcio è la prima Federazione che ha aderito alla modifica che porta al professionismo femminile. Dopo il calcio si sta già pensando alla pallacanestro e molte atlete sperano possa allargarsi a tutti gli sport. Tra queste Federica Pellegrini che in diverse interviste ha affermato che trova ridicolo che il nuoto ancora oggi non sia riconosciuto come uno sport professionistico, augurandosi che presto lo possa diventare. Nonostante i grandi obiettivi raggiunti, la strada è ancora molto lunga e non si tratta solo di parità di genere, ma anche di diritti e tutele nei confronti di tutti i professionisti.