La lotta per il clima riparte dalle energie rinnovabili
Che cosa e quali sono le energie rinnovabili?
“Le energie rinnovabili sono quelle fonti di energia non soggette a esaurimento”, spiega l’Enciclopedia Treccani. “Le e. r. sono ricavate da risorse naturali […] capaci di auto-rigenerarsi in continuazione”, specifica il sito di Enel energia, fornendo un indizio in più su quali siano le fonti prese in considerazione. Per risorse naturali si intendono il vento, i moti d’acqua, il calore naturale della Terra ed il sole; che producono rispettivamente energia eolica, idroelettrica, geotermica e solare.
Un’altra importante risorsa da citare è la biomassa, ossia l’insieme degli scarti prodotti dall’uomo, come i rifiuti urbani o industriali: si tratta di una fonte non teoricamente, ma praticamente inesauribile. Le energie rinnovabili si contrappongono a quelle non rinnovabili, cioè le fonti nucleari ed i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale): la maggiore differenza trai due tipi di energie, risiede nel fatto che le seconde sono “esauribili”. Nel senso che una volta terminate, serve molto tempo affinché si rigenerino di nuovo (fino a centinaia di milioni di anni per il petrolio!).
Perché le fonti rinnovabili sono importanti?
Le energie derivanti da fonti rinnovabili permettono la creazione di sistemi energetici con pochissimo impatto ambientale: in altre parole, servono ad inquinare di meno. Per questo il caso energetico è in cima ai faldoni sulla scrivania della politica mondiale, contrassegnato da una bella etichetta green. Tuttavia, per svariati motivi (soprattutto economici), la maggior parte dei paesi continua a concentrare i suoi sforzi su quelli che in ingegneria vengono chiamati “utilizzatori”: si tratta di dispositivi che acquistano e spendono energia, nutrendosi però di fonti fossili. Persistere nel produrre energia con fonti non rinnovabili, equivale a lavare un pavimento con un panno sporco: e forse, è arrivato il momento di iniziare a usare un panno pulito.
Le prospettive delle energie rinnovabili
Anche la Commissione europea la pensa allo stesso modo: per questo nei primi di luglio ha proposto una serie di modifiche alla Direttiva Energie Rinnovabili 2030, vertenti a portare ad almeno il 40% (dal 32%) la quota di consumi coperta dalle rinnovabili. Gli emendamenti riguardano principalmente gli ambiti edile, industriale, dei trasporti, delle biomasse e della cooperazione tra i paesi dell’UE per la produzione di energia rinnovabile.
Ma nell’attesa che le proposte dell’amministrativo vengano discusse, che il giurista le abbia disciplinate ed il tecnico realizzate, la lotta al cambiamento climatico può essere condotta da chiunque (anche al di fuori del contesto delle energie rinnovabili). Ogni persona, non necessariamente l’ingegnere o il politico, può, attraverso dei piccoli gesti quotidiani, responsabilizzarsi e dirigere le proprie energie in facoltà del ruolo che primariamente ricopre: quello di essere umano.