La cyber guerra di Anonymous
Sono settimane difficili quelle appena trascorse. Per chi ha vissuto la guerra, questi rappresentano il ricordo di una ferita mai più rimarginata. Sono la dimostrazione di quanto possa essere credule l’animo umano e di come sia più semplice scegliere di imbracciare un fucile piuttosto che scendere a veri e sostanziali compromessi. Migliaia di persone hanno manifestato il loro sgomento per le azioni perpetrate da Vladimir Putin, decidendo di scendere nelle principali piazze di tutta Europa e urlare un chiaro NO alla guerra. In questi giorni si parla molto di negoziati, di accordi, si chiede un cessate il fuoco. Se da una parte l’Ucraina cerca affrontare le sferzate da parte delle truppe russe, difendendo a denti stretti i territori minacciati, dall’altro chiede sempre un maggiore sostegno e c’è qualcuno che ha deciso di schierarsi nettamente a sostegno dell’intera Ucraina, Anonymous.
Cos’è Anonymous?
Chris Landers ha definito il movimento di Anonymous come “un gruppo […] uno stormo di uccelli che viaggiano tutti nella stessa direzione”. Si distinguono per una maschera, quella di Guy Fawkes, il membro più noto della famosa congiura delle polveri. Il simbolo dell’organizzazione è un busto senza capo, il quale sta ad indicare l’assenza di un Leader e sottolineare una delle condizioni essenziali dell’organizzazione, l’anonimato. Nasce con l’intento di contrastare organizzazioni e personaggi pubblici che non rispettano i diritti umanitari, utilizzando attacchi informatici mirati e la pubblicazione di informazioni riservate.
La guerra senza armi di Anonymous
Il 28 febbraio scorso su Twitter, una delle piattaforme di informazione più utilizzate, è stato pubblicato il primo avviso da parte di Anonymous, successivamente è stato pubblicato un video direttamente indirizzato a Vladimir Putin accusandolo di una netta violazione dei diritti umani. Nel video Anonymous si esprimeva chiaramente con frasi come: “inizierà una Cyber guerra” e ancora “tutto il mondo le opporrà resistenza. Questa è una guerra che non può vincere”. In pochissime ore il video è diventato virale.
I Cyber attacchi contro la Russia
Anonymous sin dalle prime battute ha hackerato più di 1500 siti web dei governi russi e bielorussi, diverse aziende nelle ultime settimane, tre siti web dell’agenzia di stampa russa, numerosi canali televisivi nazionali dove al posto dei soliti programmi, sarebbero state trasmesse musiche tradizionali ucraine. Ha hackerato, inoltre, il terminale russo Linux e il sistema di controllo del gas situato a Nogir, Ossezia del nord. Inoltre ha divulgato il database del ministero dello sviluppo economico della Russia. Ha rilasciato circa 360.000 documenti appartenenti all’agenzia federale russa. Qualche giorno fa, infine, ha hackerato la banca centrale russa, minacciando di lasciar trapelare numerosi accordi segreti. Anonymous ci ha dimostrato, ancora una volta, come la guerra possa essere contrastata anche senza l’utilizzo delle armi e della forza fisica e come sia possibile combattere un’offensiva, utilizzando strumenti ugualmente letali e molto potenti come quelli cibernetici.