L’Ultima Analisi: Freud e Lewis, dialogo tra fede e ragione
Freud e Lewis: scontro di visioni
“L’Ultima Analisi”, il film del 2024 diretto da Matthew Brown, mette in scena un immaginario dialogo tra Sigmund Freud e C.S. Lewis (all’anagrafe Clive Staples Lewis), due figure emblematiche, ideologicamente opposte. L’opera si distingue per l’intelligenza con cui affronta temi universali, come la natura umana, il dolore e il significato dell’esistenza, intrecciando riflessioni psicologiche, teologiche e filosofiche.
Trama
Ambientato a Londra il 3 settembre 1939, il film si svolge in una sola piovosa giornata. La Polonia è stata appena invasa dalla Germania e si possono già percepire i danni incalcolabili che questo fatto comporterà. Il film è un dramma intimo e denso, costruito su una serie di dialoghi serrati, ambientati nella casa dello psicoanalista austriaco. Freud, padre della psicoanalisi, incarna il razionalismo e la ricerca scientifica sulla mente; Lewis, scrittore e apologeta cristiano, rappresenta una visione spirituale e trascendente della vita.
Il dolore tra rassegnazione spiritualità
Le tematiche affrontate nella pellicola sono complesse e toccano corde profonde dello spettatore. Il dolore umano è il fulcro del dibattito: Freud lo vede come una condizione inevitabile, radicata nei conflitti dell’inconscio, mentre Lewis lo interpreta come una conseguenza del libero arbitrio e un possibile strumento di crescita spirituale. Memorabile è lo scambio di battute in cui Freud chiede a Lewis: “Se Dio esiste, perché lascia che l’uomo soffra tanto?”, e Lewis risponde: “Perché, come un padre, desidera che i suoi figli imparino a camminare, anche attraverso le cadute”. Questo tema è corroborato ancora di più dalla salute cagionevole di Freud, divorato da un cancro alla mandibola che gli impedisce di mantenere a lungo una conversazione. Allo stesso modo il dolore lo si può intravedere nello scrittore britannico, rimasto traumatizzato dopo aver visto un suo amico morire in battaglia.
Un dialogo oltre le divergenze
Il film non prende una posizione netta, ma lascia spazio a una riflessione su un possibile punto di incontro tra i due. È la scena finale a suggerire una via di conciliazione: Freud ammette che alcune risposte alle domande fondamentali dell’esistenza potrebbero andare oltre il metodo scientifico, Lewis riconosce che la fede stessa ha bisogno di confrontarsi con la razionalità per non cadere nell’irrazionale. L’Ultima Analisi invita a considerare che le due prospettive non siano necessariamente opposte, ma complementari. Freud e Lewis, pur mantenendo le loro divergenze, sembrano convergere sulla necessità di una ricerca sincera della verità, che abbracci sia la ragione sia il mistero.
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