Cultura

Mense a Roma: l’accoglienza dietro un pasto caldo

Affetto e conforto, ecco due dei valori umani che i volontari delle tantissime mense di Roma desiderano “servire” ogni giorno ai più poveri. L’obiettivo condiviso non è solo quello di assicurare un pasto caldo, medicinali o vestiti a chi ne ha bisogno, ma di regalare un ambiente sicuro e accogliente.

L’incontro

Nel visitare alcune mense del centro di Roma, ci si accorge di come siano gestite sì in modi differenti ma con un unico sentimento alla base: la fratellanza e il voler donare qualcosa in più dello scambio di viveri.

A pochi passi dal Pantheon si trova la mensa dell’oratorio san Francesco Saverio del Caravita, che ogni sabato mattina da 5 anni a questa parte accoglie numerosi bisognosi, grazie al lavoro dei volontari provenienti soprattutto del Liceo Visconti.

L’elegante chiesa in stile barocco, risalente al XVII secolo, si trasforma per qualche ora riempendosi di tavoli, vivande e soprattutto di amore.

Il funzionamento della mensa

All’ingresso un ragazzo che si occupa di questa iniziativa illustra come viene organizzato il lavoro. Prima di entrare in chiesa alcuni volontari controllano i green pass, necessari per avere accesso ai locali della mensa. Chi ne è sprovvisto riceve comunque un sacchetto con i viveri e può consumarlo sui gradini esterni, anche lì in compagnia.

Tutti i sabati mattina e durante le festività popolano i due turni della mensa pensionati in stato di necessità (italiani e stranieri), nuovi poveri, persone senza fissa dimora e anziani soli e privi di reddito.

In ciascun tavolo a consumare il pasto (completo di primo, secondo, contorno, un cestino di pane e dolce) siedono in tre, in modo da rispettare il distanziamento sociale imposto dalle norme Covid ma poter comunque chiacchierare. I volontari si occupano in prima persona dell’intera gestione, cucinando i viveri raccolti grazie alle donazioni e servendo i piatti ai tavoli una volta pronti. In aggiunta la mensa riceve aiuti dagli esercizi e da un albergo della zona.

Le parole dei volontari

“E’ una mensa popolare, aperta ai più poveri. L’obiettivo è quello di offrire un ambiente accogliente, in quanto non vengono solo per un piatto di pasta, ma anche per trovare un momento di serenità, di dialogo, di amicizia con le persone […]. Il rapporto con chi accogliamo è più che ottimo. Se vengono è soprattutto per questo. Anche perché di mense qui a Roma ce ne sono tante […]. Il 70% dei frequentatori è sempre lo stesso, proprio per il rapporto che viene instaurato.”

Chiara Collinoli e Irene Scarinci

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