Primo Piano

Miss Fallaci, la verità prima di tutto

“Miss Fallaci”, la nuova serie su Oriana Fallaci andata in onda su Rai 1 dal 18 febbraio scorso, esplora e percorre i primi anni di carriera della giornalista italiana del secondo novecento.  Composta da otto episodi, quindi da quattro prime serate, la serie vede la vita di Oriana, interpretata da Miriam Leone, come non è mai stata effettivamente raccontata. Non si parla del Vietnam, dove è stata inviata di guerra, non si parla delle sue opere dopo essere state pubblicate o dei celebri discorsi sulla parità di genere, si narra invece di un’Oriana giovane che scrive di cinema nella redazione de “L’Europeo”. 

La miniserie, che ha origine da un cortometraggio di Alessandra Gonnella intitolato “A Cup Of Coffee With Marilyn”, porta il vanto di essere la prima serie tv italiana prodotta da Paramount+. 

La tazza di caffè che non ha mai avuto

La serie racconta le vicende di Oriana durante gli anni 50 e 60 quando, in qualità di redattrice, decide di accettare una sfida posta dal suo caporedattore: un’intervista a Marilyn Monroe in cambio di un posto in redazione in cui parlare di politica, in quanto il suo principale obiettivo lavorativo.

Non ha mai voluto trattare il cinema, eppure quasi nessuno, prima della serie, era a conoscenza del fatto che fosse partita proprio da lì: da un fallimento. L’intervista a Marylin, come specifica anche in “I sette peccati di Hollywood”, è l’unica che non è mai riuscita a fare. L’ha cercata tra gli hotel di New York e quelli di Los Angeles e quando pensava di essere esattamente dietro l’angolo, poi l’attrice spariva.

Nonostante ciò è proprio questo che l’ha resa famosa in tutto il mondo, nella serie è il primo episodio a raccontarcelo. Oriana, che di fallimento gliene importava ben poco, ha trovato un’altra soluzione: ha deciso di parlare di sé.

Esattamente su questo ci vogliamo concentrare, dal momento che ha rivoluzionato, con un solo articolo, le sorti del giornalismo italiano del Novecento.

Ha iniziato a raccontare delle sue vicende in quanto donna, redattrice e italiana in America.

Il giornalista, che prima doveva solo ed esclusivamente fare da tramite tra la notizia e i lettori, diventa invece il soggetto dell’informazione fornita, una sorta di pioniera del blogging.  Così nacque la sua prima opera letteraria pubblicata: una raccolta di articoli sulla sua visione delle star Hollywoodiane del suo tempo.

Non ne ha trovata una ma ha parlato per tutte le altre

Nelle ultime due puntate è interessante scoprire l’infanzia di Oriana: la guerra e il rapporto con il padre, i partigiani e la sua necessità di combattere per la Resistenza. Questo per mostrarci non solo la sua determinazione, il suo coraggio e la sua resilienza, ma anche per dirci che lei ha combattuto ogni giorno, contro i tedeschi, contro il patriarcato, contro chi la costringeva ad obbedire e soprattutto contro sé stessa, ma sempre e solo per la stessa ragione: la verità. Questa è la rivelazione che la serie ci mostra alla fine, dopo aver nascosto il suo periodo all’ospedale psichiatrico per non perdere ciò che più le importava di possedere: il suo posto in redazione. Questo l’ha portata a parlare con il suo caporedattore della sua condizione mentale legata ai traumi della guerra e alla relazione travagliata con Alfredo Pieroni, interpretato da Maurizio Lastrico, e a farle intraprendere quello che probabilmente è stato il suo più grande capolavoro: “Il sesso inutile”.

Questo per evidenziare come nella serie la donna sia sempre il centro della narrazione, mostrando Oriana che dedica tutta la sua carriera e la sua vita alle altre. Partendo dal fallimento con Marilyn, che l’ha resa la leggenda che è ancora oggi, finendo poi con il reportage sulla condizione femminile nel mondo.

Ha dato voce a tante altre donne come lei, ha rivoluzionato il femminismo moderno e contemporaneo e, esattamente come da lei sempre voluto, ha mostrato la verità a forza di tasti della macchina da scrivere.

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