Il segreto filosofico dietro PayPal
Peter Thiel, fondatore di PayPal – modo tra i più diffusi per inviare e ricevere denaro o effettuare un pagamento online – studia filosofia all’Università di Stanford. Qui conosce il suo mentore, colui che ispirerà il suo modus operandi nel mondo dell’impresa: il professor René Girard. Le parole dell’antropologo, critico letterario e filosofo francese, sono una rivelazione sulla realtà delle dinamiche del desiderio, del potere e del conflitto. Così, il giovane Peter squarcia il velo di Maya ed accede all’essenza noumenica dell’esistenza, verso un futuro costellato di successi.
La teoria del Desiderio Mimetico
Grazie alla teoria mimetica di Girard, Thiel apprende che l’uomo è l’animale più mimetico; desideriamo oggetti non per un bisogno intrinseco, ma perché vediamo altri desiderarli. L’imitazione non è solo il motore del desiderio umano, ma anche l’architettura fondamentale di ogni relazione. La radice della violenza risiede proprio in questo aspetto: la rivalità e il conflitto non nascono dalle differenze tra gli individui, ma dalla competizione per gli stessi oggetti del desiderio. Nell’atto di imitare, il soggetto perde il riferimento gerarchico e la distinzione rispetto a chi ha preso a modello, generando così tensione e scontro. L’uomo non può vivere infatti senza differenziazione, poiché è proprio nel riconoscimento dell’Altro da sé che costruisce la propria identità. Dunque, il desiderio non si fissa in modo lineare in una relazione del tipo soggetto desiderante-oggetto desiderato, ma segue una dinamica triangolare: il soggetto desiderante prende a modello un mediatore, attraverso il quale l’oggetto desiderato assume valore.
Il Capro Espiatorio
A causa di questo meccanismo, quando la tensione sociale diventa insostenibile e minaccia la stabilità stessa della comunità, viene individuato un colpevole – il capro espiatorio – la cui eliminazione ristabilisce provvisoriamente l’ordine. L’unione contro il reo salva dalla violenza generalizzata. Tuttavia, il cristianesimo svela e sovverte questo meccanismo vittimario, rivelando che la vittima designata non è colpevole, ma innocente. In questo modo, priva il sacrificio della sua efficacia, smascherando la logica della persecuzione su cui le società umane si sono a lungo fondate.
L’interpretazione di Peter Thiel
Thiel applica questo paradigma al mondo delle startup e del capitalismo, sostenendo che la competizione sfrenata non sia un motore di crescita, ma una forza distruttiva. Per lui, il vero successo non si trova nella rivalità diretta, bensì nell’abilità di evitarla del tutto. Le aziende che si imitano a vicenda – come accadde tra Google e Microsoft negli anni 2000 – si logorano in battaglie estenuanti, dissipando risorse in una guerra senza fine. Al contrario, le imprese di maggior successo sono quelle che sfuggono alla logica dello scontro frontale, creando mercati nuovi e differenziandosi radicalmente. Come scrive nel suo libro Zero to One: “Se vogliamo costruire un futuro migliore, dobbiamo smettere di copiare il passato e iniziare a pensare come pionieri”. Per Thiel, l’innovazione autentica non nasce dalla replica, ma dalla capacità di tracciare strade inesplorate, sfuggendo alla trappola del desiderio mimetico che spinge le aziende a contendersi gli stessi obiettivi anziché crearne di nuovi.