Scouts: zaino in spalla, non ci siamo fermati!
Lo Scoutismo è un movimento giovanile mondiale che si basa principalmente sullo spirito di avventura, sul gioco di squadra, sulla vita all’aperto, su servizio, fraternità, fede. Lo scoutismo è una grande avventura, è la gioia di condividere esperienze uniche che cambiano la vita e rimangono nel cuore.
La pandemia ha inizialmente paralizzato tutte le attività di gruppo ma gli Scouts non si sono mai fermati, hanno affrontato una situazione difficile “buttando il cuore oltre l’ostacolo”.
Ne abbiamo parlato con i Capi AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) del Gruppo “Ravanusa 1”, Sicilia.
Qual è il progetto educativo e lo scopo dell’AGESCI?
“Il Progetto Educativo, ispirandosi ai principi dello scoutismo e al Patto associativo, riflette le esigenze educative della realtà in cui opera il Gruppo. Attraverso la nostra proposta educativa ovvero: gioco, avventura, servizio per il prossimo, formiamo i cittadini responsabili del domani. I ragazzi e le ragazze, forti della fiducia che sentono riposta in loro dai Capi, si impegnano a crescere consapevoli artefici della propria strada”.
Durante i mesi di emergenza sanitaria in che modo siete riusciti a tenervi in contatto con i ragazzi?
“All’inizio, come tutti, siamo stati colti impreparati. Siamo stati catapultati in una situazione surreale. All’improvviso abbiamo dovuto sospendere tutte le attività programmate per l’intero anno. Noi Capi abbiamo sentito il bisogno di “reinvertarci”, cioè riorganizzare le attività pensando fuori dagli schemi per non perdere il contatto con i ragazzi, per dare loro la possibilità di vivere momenti in comunità e continuare a camminare a loro fianco ascoltando i loro i bisogni e sostenendoli. I ragazzi sono stati sempre presenti ed hanno partecipato con entusiasmo e gioia, mostrando la voglia di mettersi in gioco nonostante tutto”.
In che modo avete riorganizzato le attività?
“Abbiamo riorganizzato le attività in funzione dell’emergenza sanitaria: durante i mesi di lock-down abbiamo effettuato riunioni online. Fin dalle prime aperture abbiamo iniziato ad incontrarci all’aperto, nel rispetto di tutte le norme anti-covid, per vivere avventure in pieno stile scout: ad esempio, abbiamo simulato un campeggio montando le tende. Non sono mancate attività di servizio alla comunità: raccolta alimentare, distribuzione delle mascherine. Questo periodo difficile di restrizioni e di isolamento ci ha fatto comprendere quanto siano preziose le piccole cose: stare insieme, stringersi la mano, abbracciarsi. I ragazzi hanno capito che lo scoutismo è fondamentale nella loro vita, ed è il frutto di una scelta consapevole e non una mera abitudine”.
Essere Scout ha influito sulla vostra vita?
“I valori dello scoutismo sono i valori della nostra vita perché essere scout è uno stile di vita. Scegliere di diventare Capo Scout è una responsabilità che inevitabilmente ti fa vedere la vita da un’altra prospettiva. Lo scoutismo dà la possibilità di vivere delle esperienze uniche ed insegna a mettersi in gioco sempre. Essere Scout vuol dire essere d’esempio, fare delle scelte coerenti ed aiutare i ragazzi ad essere protagonisti della loro vita”.