Scuola superiore unica, idea per salvare quella italiana
Dalle pagine dell’Espresso, l’ex senatore Carlo Cottarelli ha lanciato lo scorso mese una proposta molto particolare: rendere omogeneo il percorso scolastico superiore degli studenti italiani. Per assottigliare “il divario evidente tra istituti superiori di serie A e di serie B”, l’economista propone la creazione di un’unica scuola superiore, in cui alcune materie (come italiano o storia) siano obbligatorie per tutti; e che altre, invece, “vengano scelte dallo studente a seconda delle proprie attitudini”.
Cosa dicono i numeri: il report Ocse-Pisa 2022
Il sistema scolastico italiano esce a testa bassa dai test internazionali. Analizzando gli ultimi dati raccolti dall’indagine Ocse-Pisa 2022, la preparazione degli studenti italiani non rispecchia gli standard imposti a livello internazionale. Rispondendo a quesiti di matematica, lettura e scienze, l’Italia ottiene un punteggio medio in matematica in linea con la media dei paesi Ocse (421 contro 472 della media Ocse). A preoccupare, però, è un risultato: l’Italia è stato il paese con le differenze di genere più marcate in matematica: i ragazzi raggiungono risultati di 21 punti più alti rispetto alle ragazze. Una distanza anche più elevata di quella dei paesi Ocse (9 punti).
I dati sono riferiti ai risultati internazionali di matematica e lettura
Fonte: Report Ocse-Pisa 2022
Non tutte le colpe sono da imputare alla pandemia. Stefania Pozio, esperta che ha collaborato alle indagini Ocse-Pisa, conferma a Lumsanews che “il Covid è solo una delle tante cause che, negli ultimi dieci anni, può parzialmente giustificare un calo di questo genere”.
Verso un mondo sempre più globalizzato
Riuscirebbe un liceo unico a colmare queste distanze? Secondo Maria Cinque, docente ordinario di Didattica e Pedagogia speciale all’Università Lumsa, quella di Cottarelli “è una proposta innovativa per l’istruzione superiore in Italia”. Si riuscirebbe, così, a evitare una disparità tra scuole, favorendo “la preparazione a un mondo globalizzato”.
L’introduzione di un liceo unico imporrebbe certamente alcuni adattamenti: tra questi la necessità di ripensare l’edilizia scolastica. Il parere più importante, però, potrebbe arrivare proprio dagli studenti, veri protagonisti del presente, ma soprattutto del futuro.
Giulia Chiara Cortese, Master in giornalismo LUMSA